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storie annodate

Che mi piacessero le mani, già lo sapevo prima di mettere piede un po’ così, per caso, per fortuna, a Palazzo Zaguri a Venezia, ma che mi piacessero le mani appassionate che imperterrite lavorano per seicento ore di fila, con tanta maestria e precisione, per coprire almeno venti metri quadrati di nodi piccolissimi, che guardati da lontano (o anche da vicino) fanno sembrare impossibile che siano opera di occhi e mani umane.


Ho avuto la grande fortuna di accompagnare mia mamma e le sue ceramiche alla mostra Da Kandinsky a Botero – Tutti in un filo, curata da Donatella Avanzo e la sua collaboratrice Silvana Cincotti (leggete qua!), e di incontrare così, circondata da gondole e calli, una realtà vicina di casa e da salvaguardare.


Il progetto della Arazzeria Scassa di Asti è ambizioso ma lecito e onorevole, e lo affermo forte dell’aver visto con i miei occhi da vicino e da lontano quello che l’incredibile meticolosità di quest’arte è in grado di creare.
Un polo museale per quasi cento anni di nodi, una scuola per tramandare il mestiere, ora nelle sole mani di due persone che lo hanno fatto per una vita, un po’ di attenzione.



Se siete a Venezia o se passate da quelle parti fate un salto a Palazzo Zaguri, e riempitevi gli occhi con Da Kandinsky a Botero – Tutti in un filo, un progetto che unisce artigianato, qualitá e arte. Tre piani di arazzi sapientemente intrecciati a mano, sculture e tanto altro, tutto da lasciare a bocca aperta.


Anche perchè, questa volta più che mai, le fotografie non possono rendere neanche una briciola del fascino di trovarsi immersi e circondati da tutto ciò.

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