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Auguri di tempi sereni e piccole cose intense.

È come se questo 2020 ci avesse regalato un paio di occhiali a lenti polarizzate, con poteri speciali, per spogliare i giorni di tutta quella che è forma, e vedere senza filtri la sostanza. Quello che conta.

Delle lenti per stare con noi stessi, per capire cosa sia realmente, alla fine dei conti, al sodo di tutte le parole, importante. Per riguardare le nostre persone, le nostre cose, i nostri luoghi, con gli occhi della cura. Ci ha toccato la spalla dicendoci semplicemente che nulla era scontato, e spettava a noi decidere cosa trattenere delle cose essenziali, e cosa chiamare privilegio.

Prima ci ha suggerito, per poi urlarcelo a squarciagola, che quello che stavamo passando avrebbe senza dubbio influenzato il nostro presente, e inevitabilmente segnato il nostro futuro. Ci ha svuotati di stimoli, per riempirci di dubbi, ha preso le nostre sicurezze e gli ha dato una rimescolata, ci ha messo alla prova giorno dopo giorno.

Delle lenti che ci hanno permesso di guardare le parole da tutti i lati possibili, per scoprirne delle altre nascoste subito dietro: la perseveranza (una lenta tenacia che si nutre di consapevolezza, dolore e festa) dietro lo sconforto, la solidarietà sotto l’ascolto, a lato dell’allegrezza, subito dopo il silenzio.

Non sarà scavalcare un anno che cambierà la solfa, ma l’aver calzato le lenti ci permetterà di scegliere, nel saltare, cosa mettere in tasca per decidere il colore dei tempi nuovi.

Auguri di tempi sereni e piccole cose intense. E che le cose ordinarie siano molto più che ordinarie. Tenete gli occhiali sul naso.

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