gtag('config', 'UA-129879638-1', );

È record!

Ricondivido un po’ di immagini cui sono finita in mezzo, sempre non per caso dico io, circa un anno fa.

Al tempo il livello dell’acqua di Venezia aveva raggiunto 1.57m, ed il 29 ottobre 2018 si vociferava cifra-record in 10 anni. Ora, novembre 2019, siamo arrivati a 1.95, festeggiamo un nuovo record!

Forse dovevo finirci in mezzo, letteralmente, per accorgermi di quello che stiamo facendo. Noi tutti insieme. Stiamo piano piano affondando, insieme a quello che ci è più caro.

Serve a poco essere fatalisti. Serve a poco essere scettici. Serve a poco dire ‘colpa del governo, colpa del clima!’. Serve a poco pensare di salvare il mondo in solitaria. Non soltanto e non come unico luogo perlomeno. Forse prima di tutto serve un po’ di attenzione quotidiana. E un’attenzione a modificarsi, a riorientare i gesti. Che poi rischia di essere anche divertente.

Un libro che ho letto recentemente ad un certo punto diceva: “Quando serve un cambiamento radicale molti sostengono che sia impossibile indurlo attraverso azioni individuali, per cui è inutile provarci.(…) L’impotenza dell’azione individuale è la ragione per cui tutti devono provarci.” (J.S. Foer, Possiamo Salvare il Mondo Prima di Cena, Guanda)

alta acqua a venezia

reportage

Queste immagini un po’ mi fanno ridere, e un po’ riflettere. Perché in un primo momento è stato molto divertente. La gente era molto divertita, io stessa ero molto divertita. Per primi 15 minuti.

Già dopo un anno, il tono delle notizie è cambiato dovunque. ‘Situazione drammatica’, ‘Venezia Affonda’. Ci sono stati due morti.

Non ricorda forse qualcosa? Ci divertiamo, giustamente!, senza pensare a futuro e conseguenze, e poi ci accorgiamo di quello che abbiamo fatto. Io non ho risposte, le cerco, e nel frattempo penso, possiamo divertirci senza affondare.

Basta guardare per vederci.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.